Descrizione originale di Bach: Per un enorme sconforto. Per quelli che hanno abbandonato la fiducia e non credono più che li si possa aiutare. Solo con la persuasione degli altri, o per compiacerli, si sottoporranno a diversi trattamenti, ma certi che per loro ci siano pochissime possibilità di miglioramento.
Parole chiave: Sconforto, disperazione, rinuncia, resa.
Gorse come tratto di personalità e come stato Quello che conosciamo di Gorse è un meccanismo di difesa di fronte alle circostanze avverse. Consiste in un atteggiamento che equivale a gettare la spugna, a lasciar perdere, nella convinzione di aver fatto tutto il possibile e che ormai non ci sia più rimedio. Questa convinzione di aver fatto tutto il possibile varia notevolmente da un punto di vista oggettivo, perchè dipende di volta in volta dalla personalità che lo afferma. Lo stato Gorse può essere progressivo, come la delusione nei confronti di un partner che non cambia, oppure repentino, per esempio una diagnosi molto negativa o un licenziamento improvviso. In generale, Gorse è una richiesta di tregua. Si cerca di uscire di scena, da un punto di vista metaforico, per liberare la tensione e ridurre il livello d’ansia provocato dall’incertezza e dalla mancanza di prospettive positive. Quando si cade in questo stato, di solito l’atteggiamento è passivo, una fase della vita in cui il pessimismo si è cronicizzato e si proietta verso un futuro negativo e inesorabile. Molti di quelli che ne soffrono percepiscono il problema come conseguenza delle circostanze esterne, credono cioè che chiunque reagirebbe allo stesso modo davanti a un problema simile. Rinunciare a partecipare attivamente e positivamente ad una questione che ci coinvolge in prima persona implica disperazione, rassegnazione dolorosa e scoraggiamento, perchè ci fa sentire in balìa del caso o della volontà altrui. Vale a dire che trasferiamo le nostre capacità di decisione a una terza persona o al destino. Ecco perchè la presunta liberazione ottenuta o perseguita in un primo momento, in breve tempo si trasforma in un’ulteriore dose di sofferenza. Possiamo definire le rese parziali con il nome di Gorse tematico. Alcuni esempi sono l’arrendersi in qualche aspetto relazionale della coppia: “Ormai ho fatto tutto il possibile e mollo. E’ come se a mio marito avessero estratto il cervello e trapiantato un melone. E’ inutile parlare con lui”, oppure della vita lavorativa: “Il mio capo non ragiona. L’azienda sta per fallire e rimarremo tutti disoccupati. Ormai io non posso fare più niente”. E’ evidente che il comportamento adottato da Gorse dipenderà, olte che dalla circostanza scatenante, da una serie di fattori: la personalità di base e le influenze educative, culturali ecc. Le convinzioni precedenti alla situazione che porta ad arrendersi condizioneranno in modo evidente le reazioni della persona in stato Gorse. Lo stato Gorse scompare quando la situazione che lo ha originato si risolve, il che conferma che esiste un evidente rapporto causa/effetto, ma è anche vero che lo stato si può cronicizzare, perché in molti casi si tratta di un comportamento appreso nei confronti della vita, una risposta esistenziale. Potremmo anche imbatterci in un Gorse nascosto, soprattutto nelle malattie con una brutta prognosi. Il paziente sembra ottimista, si mostra collaboratore, in un certo modo bara, ma nel suo intimo il messaggio è il seguente: “Non c’è via d’uscita”. Gorse è indicato in quelle persone che si sentono condannate dal destino o da qualche condizione ereditaria che credono di non poter cambiare, per esempio una diagnosi di predisposizione genetica e simili.
Livello spirituale In Gorse il futuro si cristallizza in senso negativo e la persona non capisce che la realtà è uno scenario mobile e interattivo, soggetto a variabili interne ed esterne piuttosto imprevedibili , spesso in relazione con il nostro comportamento. In definitiva, anche se ci troviamo in una situazione senza via d’uscita, l’assunzione di Gorse può favorire una nuova visione del problema e aiutarci a parteciparvi più positivamente. Una delle abilità dell’intelligenza emozionale intrapersonale è l’ottimismo: la convinzione di poter sempre fare qualcosa per migliorare la propria situazione, per quanto infelice. Negli eventi più gravosi nella vita di un individuo, come la morte improvvisa di un figlio, o anche l’imminenza della propria, credo che l’essenza ci offra l’opportunità di ricordare la differenza tra il Gorse negativo e quello positivo, cioè tra la rassegnazione e l’accettazione. La rassegnazione viene dal “basso”, dalla frustrazione dolorosa e dalla sofferenza, dalla disperazione e dall’impotenza; al contrario l’accettazione proviene “dall’alto”, dalla comprensione e dalla speranza che tutto abbia un significato profondo, superiore….anche se in questo momento, in questo giorno di scuola – come diceva Bach – non riusciamo a capirlo del tutto. E’ ovvio che la sofferenza sarà inferiore se la si vive in questa condizione. Insomma, Gorse, come tutto il sistema floreale, ci porta verso un apprendimento senza sofferenza.
Abstract: Ricardo Orozco – opere
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