Descrizione originale di Bach Per chi soffre di timori vaghi e sconosciuti per i quali non c’è ragione o spiegazione. Il paziente può essere terrorizzato da qualcosa di terribile che, secondo lui, sta per accadergli, ma che non riesce a definire. Queste paure imprecisate e inspiegabili possono ossessionarlo sia di notte che di giorno. Chi ne soffre ha spesso timore di raccontare la propria pena agli altri.
Parole chiave: paura di origine sconosciuta, apprensione, presagio, angoscia.
Aspen come tratto di personalità Esistono veramente persone Aspen? Benché non si tratti di una vera tipologia floreale, sicuramente tutti conosciamo soggetti con alcuni tratti caratteristici che li accompagnano fin dalla tenera infanzia. Si tratta di individui che la Scheffer ha definito sismografi per la loro particolare sensibilità. Persone delicate, spaurite che, per questa propensione ad allertarsi, possono essere sovrapposte alla tipologia Rock Rose. Tuttavia non sono elementi del piano fisico a preoccuparli, ma influenze o emanazioni provenienti da piani sottili o addirittura da quello astrale, secondo alcuni autori. Questi input si manifestano come percezioni sensoriali inconsuete: suoni, voci, visioni, presenze, contatti o, in modo più elaborato, sotto forma di presagi o precognizioni chiarovveggenti. Tutto questo genera paura, in quanto raramente può essere classificato come razionale dalla mente oppure comunicato. Quando la paura non è intensa, viene vissuta come una sensazione di inquietudine, di attesa penosa di fronte a qualcosa di sgradevole che può accadere. In letteratura floreale, questo vissuto è stato tradizionalmente definito con la parola presagio. Forse sarebbe meglio parlare di apprensione. Tuttavia , da un punto di vista allopatico e senza complicarsi troppo la vita, questo stato viene normalmente etichettato come ansia. Quando la situazione per cause sconosciute aumenta di intensità, viene vissuta come angoscia, ovvero come uno stato di allarme senza focolaio, o di disperazione agitata, con una serie di manifestazioni fisiologiche di allerta uguali a quelle del panico, ma che non corrispondono a una minaccia reale, cioè ad un pericolo evidente come una rapina, un incidente, un incendio. In realtà questa angoscia non serve a niente perché è evidente che chi ne soffre non riesce a trovarne alcuna spiegazione. Possiamo aggiungere la sensazione di soffocamento o mancanza d’aria, oppressione toracica o dispnea, nausea, palpitazioni, sudorazione, tremori, instabilità nello spazio, paura di morire o impazzire, sensazione d’irrealtà, brividi o vampate e molti altri sintomi in relazione all’angoscia. Alcuni autori usano espressioni come “pelle d’oca” o “capelli dritti” che ovviamente si riferiscono a reazioni neurovegetative componenti dell’angoscia. Tutte queste reazioni non sono specifiche dello stato Aspen, ma si producono anche nel panico di Rock Rose, nell’angoscia di Sweet Chestnut e nella mancanza di controllo di Cherry Plum. Gli individui con caratteristiche Aspen non sono in grado di determinare quando accadrà l’episodio successivo. Anche se alcuni evitano luoghi fastidiosi o di sofferenza, come cimiteri, cattedrali, ospedali, difficilmente riescono a proteggersi, proprio a causa dell’intangibilità degli attivatori. Gli episodi Aspen non sono affatto piacevoli, tanto più quando si verificano in persone di estrema sensibilità, abituate a questo tipo di vissuti. Questo giustifica perchè parliamo di tratti di personalità Aspen, anzichè di stati Aspen, come vedremo invece nel paragrafo successivo. Gli Aspen possono presentare anche problemi del sonno sotto forma di terrificanti incubi ricorrenti o di sonnanbulismo. Pensiamo che nell’attività onirica la coscienza psichica cede spazio al dominio dell’astrale, ” piano in cui, oltre ai nostri vissuti emozionali personali, si trovano anche le idee collettive, favole, simboli, archetipi, superstizioni, e molto altro ancora”. In qualche modo, l’essenza Aspen sembra essere un ottimo filtro per questo campo sottile. Gli Aspen sono vere “spugne” che captano da altri piani sottili e soprattutto da quello astrale, più di quello che la mente è in grado di razionalizzare. Ecco perchè reagiscono con paura di fronte a sensazioni o presenze che non comprendono. Captando il positivo e il negativo in egual misura, sono fondamentalmente neutri; veri e propri sensitivi che di solito hanno una specie di attrazione-repulsione per il magico e l’esoterico, forse anche per tentare di interpretare certi fenomeni vissuti fin dall’infanzia. Ne consegue che molti Aspen non rivelano le loro esperienze agli altri per paura di essere presi per pazzi o isterici. In una società così materialista e cartesiana come la nostra, la condivisione non sembra il miglior mezzo per trovare un pò di comprensione o empatia. Forse queste persone sono solo un pò più sensibili di altre e questa piccola differenza permette loro di vedere, udire e avere più coscienza di realtà che si trovano su altri piani d’esistenza, il cui confine è solo una sottile frontiera percettiva.
Aspen come stato Tutti possiamo vivere stati Aspen in qualche momento della vita o nutrire paure che rientrano in questa categoria. L’essenza aiuta a trattare tutte quelle paure che non presentano una relazione causa-effetto oggettivabile – e questo è un elemento che la differenzia nettamente da Mimulus -. Timori nei confronti della morte come qualcosa di sconosciuto oppure del buio; aiuta infine in tutte quelle paure astratta in cui la persona non è in grado di definire chiaramente la causa scatenante. Credo che in qualche modo l’essenza si comporti come un equalizzatore intelligente, permettendo di far passare sul piano fisico e mentale quell’informazione, proveniente dall’astrale, utile per l’evoluzione dell’individuo. Questo rimedio può migliorare la capacità dell’individuo di percepire un’informazione extrasensoriale oppure, al contrario, far sì che smetta di percepirla. Aspen agisce dunque come un potente protettore del campo astrale. Alcuni quadri ansiosi difficili da trattare guariscono o migliorano assumendo l’essenza. Tuttavia Aspen non va considerato alla stregua di un ansiolitico, perché nel sistema floreale non si dovrebbe trattare l’ansia al di fuori del contesto personale. Potremmo definire Aspen come la madre di tutte le paure, perché rappresenta quella più ancestrale ed archetipica. Può accadere quindi che tutte le altre del sistema siano vincolate ad essa o siano cristallizzazioni di questa paura primordiale non risolta.
Livello spirituale La paura Aspen è il risultato del senso di separazione tra la personalità e l’anima. Rappresenta la paura di non trovare la strada di ritorno alla Fonte, dalla quale – in un certo senso – ci siamo distaccati incarnandoci. Quando vi è una buona connessione tra la personalità e l’anima, la paura si attenua fino a scomparire. Percepiamo la nostra immortalità e sentiamo che tutto si sviluppa secondo un ordine armonico, ricco di significato. Bisogna considerare che chi vive frequenti episodi Aspen tende all’isolamento e a soffrire di una serie di limitazioni sociali. Ciò rende difficile la vita di relazione, che rappresenta l’ambito importante in cui vengono impartite la maggior parte delle lezioni evolutive di Bach. Ci troviamo di fronte ad un fiore che offre una protezione intelligente e molto selettiva.
Abstract: Ricardo Orozco opere
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