Descrizione originale di Bach: Per persone molto capaci, consapevoli della propria abilità e fiduciose di riuscire. Essendo così sicure, pensano che gli altri farebbero bene a lasciarsi persuadere a fare le cose come le fanno loro stessi o come sono certi che sia giusto fare. Anche nella malattia dirigono la propria terapia. Possono essere persone molto preziose nei casi di emergenza.
Parola chiave: dominio, inflessibilità, autoaccentramento, autoritarismo, prepotenza, arroganza, aggressività, ira, disprezzo, egoismo, ambizione smisurata, avidità, freddezza estrema, malvagità, crudeltà, sadismo, durezza, rigidità dinamica.
Livello tipologico Dalle descrizioni più diffuse della tipologia Vine si desume che ne esistono alcuni con un’alta autostima e altri con una bassa autostima. Possiamo distinguere un Vine primario e un Vine secondario. Entrambi si possono considerare tipologici, perché presentano tratti caratteristici di personalità, esistono però delle differenze significative tra di loro. Il Vine primario è legato a tratti comunemente etichettati come psicopatici. In questa sede considereremo solo alcuni dati per chiarire la relazione dello psicopatico con il Vine primario. La cosa più importante è capire che lo psicopatico soffre di una disconnessione gravissima tra la dimensione emozionale, la mente e il ragionamento. Secondo un importante specialista, Cleckley: “Lo psicopatico mostra la più assoluta indifferenza di fronte ai valori personali ed è incapace di comprendere qualsiasi argomento correlato. Non è minimamente capace di interessarsi a questioni affrontate dalla letteratura o dall’arte, quali la tragedia, l’allegria o lo sforzo dell’umanità per progredire. Tutto ciò non conta nulla per la sua vita quotidiana. La bellezza e la bruttezza – tranne che in senso molto superficiale -, la bontà, la cattiveria, l’amore, l’orrore e l’umorismo non hanno un senso reale, non costituiscono alcuna motivazione per Vine. E’ incapace di riconoscere le motivazioni delle altre persone. Nonostante la sua acuta intelligenza, è come se fosse cieco ai colori per questi aspetti dell’esistenza umana. D’altra parte è inutile cercare una spiegazione, perchè non c’è nulla nella sua conoscenza che gli permetta di colmare questa lacuna con l’aiuto della comparazione. Può ripetere le parole – questo sì – e dire che comprende, ma non c’è modo che si renda conto che in realtà non le comprende.” Millon attribuisce agli psicopatici: “Un’incapacità innata di capire ed esprimere il significato delle esperienze emozionali, perciò sono incapaci di comprendere la sofferenza che genera il loro comportamento. Non sviluppano una coscienza emozionale e pertanto mancano di empatia, senso di colpa o tanto meno di rimorso. Ma molti di loro sono intelligenti e calcolatori e possono apprendere la meccanica emozionale per mascherare la loro personalità e manipolare gli altri. Le cose corrette e quelle scorrette sono per loro astrazioni irrilevanti.” Si tratta di individui, di solito uomini, con un’enorme freddezza. Molti sono estremamente intelligenti da un punto di vista cognitivo – come afferma Millon -, ma molto poco secondo i parametri dell’intelligenza emozionale. Spesso indossano una maschera seducente e sofisticata. Usano la manipolazione fredda e machiavellica per soppiantare quelli che possono far loro ombra, persino senza infrangere la legge. Pensano che “è bello e divertente aprofittarsi degli imbecilli che lo consentono”. Il narcisismo e la magniloquenza sono caratteristiche che quasi sempre possono trovarsi negli psicopatici, perciò sembra superfluo insistere sul loro forte autoaccentramento ed egoismo. Sentono la paura molto meno degli altri. Il rimorso, la colpa e l’etica possono esistere come concetti nel loro linguaggio, soprattutto quando sono interessati a manipolare ( cosa in cui riescono a meraviglia ), ma non riescono a comprendere la dimensione emozionale. Sono prepotenti, orgogliosi, aggressivi e spesso sprezzanti con chi considerano inferiore. Pretendono obbedienza incondizionata, credono di avere il monopolio della verità, perciò considerano inutile discutere. Una frase che ripetono spesso è: “Perchè lo dico io, punto!” Gli psicopatici presentano queste caratteristiche in gran parte a livello costituzionale, “perchè in loro sono state individuate anomalie nel modo in cui il cervello elabora l’informazione emozionale secondo la divisione tra gli emisferi cerebrali.” Senza dubbio, “risulta evidente l’influenza dell’ambiente circostante. Un’ambiente sociale in cui si impara la violenza e la durezza emozionale può portare una persona incline alla psicopatia a diventare un pericoloso delinquente, mentre un ambiente compensatore ed equilibrato può contenere la deviazione in termini moderati.” La maggior parte dei Vine è avida e si considera superiore agli altri, cosa che li porta ad ambire a posizioni di potere. Certamente il mondo della politica e dell’industria sono un terreno ideale per riuscire nei loro obiettivi. La mancanza di scrupoli morali e la menzogna possono portarli molto lontano in una società che arriva a premiare queste attitudini, che di solito comportano un’importante scalata a livello sociale. Molte azioni intraprese della grande industria del mondo capitalista e gran parte della politica internazionale sembrano guidate dalla più sfacciata filosofia psicopatica, mascherata ipocritamente di presunti valori morali, umanitari, patriottici, religiosi ecc. I risultati sono visibili a tutti. La maggior parte degli psicopatici sono crudeli e dispotici: amano dimostrare il loro potere e la loro intelligenza. Alcuni sono anche molto sadici e perversi. Molti criminali seriali, stupratori, persecutori morali, maltrattatori di donne hanno questo profilo. Vedere il panico che possono scatenare negli altri può risultare entusiasmante per loro e nello stesso tempo li fa sentire potenti. In altri casi possono ricorrere ad una violenza che non è affatto impulsiva, bensì finalizzata, per esempio l’esecuzione di civili usata come monito per la popolazione in una guerra, campo in cui gli psicopatici trovano il loro paradiso, perché possono trasformarsi, in caso di vittoria, in eroi nazionali. Ma l’ideologia è solo un alibi vuoto per i veri psicopatici, che sono assolutamente amorali. Tuttavia, non è obbligatorio che trasgrediscano i limiti della legge, e infatti si possono incontrare psicopatici perfettamente integrati nel campo della politica e dell’economia. Possiamo anche imbatterci in prestigiosi chirurghi che trattano con molto disprezzo i pazienti e il personale sanitario, poliziotti e militari particolarmente duri, giudici estremamente severi e un’infinità di altri Vine distribuiti in vari ambiti della società. Inquietante, vero? Nella malattia i Vine primari pretendono di dirigere la terapia, cercando di dominare e controllare il personale sanitario. Esiste però – come abbiamo detto – un altro tipo di Vine, quello secondario. Si tratta in questo caso di un enorme meccanismo di difesa sotto cui si nasconde una grande insicurezza e, in molti casi, un’infanzia molto dura e traumatica dove, in un certo senso, il soggetto fu obbligato a diventare insensibile e ad indurirsi per sopravvivere emozionalmente alle aggressioni, agli scherzi e alle umiliazioni degli altri. Generalmente si tratta di persone che si portano dentro grandi frustrazioni e un forte risentimento, persone che hanno subito molte privazioni e umiliazioni e vogliono assicurarsi di non subirne mai più. Per paura dell’aggressione e della vergogna, preferiscono essere quelli che attaccano per primi. Spesso nei Vine secondari si possono riscontrare precedenti di maltrattamenti infantili o gravi complessi rispetto all’autoimmagine, al tono di voce, complessi d’inferiorità ecc. La storia ci ha dato dittatori terribili. Molti erano chiaramente psicopatici (Vine primari), ma altri avevano precedenti infantili che ci permettono di catalogarli come Vine secondari. La freddezza, durezza e sicurezza del Vine primario non sono sempre presenti nel Vine secondario, in cui predomina il senso di inferiorità e di vergona e la paura di perdere il controllo. Infatti molti di loro possono pentirsi dopo le esplosioni d’ira. La loro autostima, a differenza del Vine primario, è bassa.
Vine come stato Si tratta di comportamenti che si manifestano in determinate circostanze, ma che non combaciano con i tratti di personalità descritti in precedenza. Di solito sono il relazione con tensioni accumulate che si scaricano in modo inadeguato in un ambito sicuro, come la casa. E’ facile immaginare un padre di famiglia, sistematicamente umiliato sul lavoro dai suoi capi, che quando torna a casa scarica la sua rabbia trasformandosi in un tiranno domestico e sottomettendo la famiglia con atteggiamenti dittatoriali, oppure chi per esempio accede a un determinato incarico e mette sugli attenti i suoi subordinati, o anche il professore o la professoressa che, non riuscendo a farsi rispettare dagli alunni, impongono la prepotenza e seminano il terrore tra questi.
Livello spirituale Come sarebbe un Vine positivo? Sicuramente un leader naturale ed empatico, seguito e scelto spontaneamente più per la solidità e la coerenza delle sue motivazioni che per la paura che impone ai suoi seguaci. Il Mahatma Gandhi ne è forse un buon esempio. Per la Scheffer, il Vine negativo “evidenzia l’equivoco della personalità che utilizza le potenti forze che fluiscono verso di essa, per le quali non è sempre del tutto preparata, solo a proprio vantaggio, per soddisfare la propria volontà invece di metterla al servizio di un progetto superiore. A che serve essere un semidio se non si è un essere divino?” Riferendosi alla pianta, Jordi Canellas, commenta nel suo libro: “Cresce e cresce verso l’alto, fino ai campi della mente e degli ideali, e nello stesso tempo i suoi fusti cercano l’acqua e sono condizionati da essa ( ne hanno bisogno, ma il suo eccesso li uccide). Hanno bisogno delle emozioni e nello stesso tempo le evitano, come hanno bisogno degli altri perché la loro crescita è sempre alle spese degli altri.” Bach scrisse: “L’avidità conduce al desiderio di potere e, pertanto, è una negazione della libertà e dell’individualità dell’anima. Invece di accettare che ognuno di noi sta su questa terra per portare a compimento i dettami della sua Anima, la personalità avida vuole imporsi, plasmare e dirigere, usurpando il potere del Creatore.” Vine potrebbe considerarsi un vero e proprio analfabeta emozionale, perchè tutte le competenze dell’intelligenza emozionale sono seriamente compromesse. Nella sua ignoranza interiore, gli è impossibile mostrare il benché minimo barlume di empatia, almeno nel Vine primario. Nel secondario, anche se non sempre l’ignoranza interiore è così esagerata come nel precedente, ogni tratto di comprensione e umanità è represso dalla paura di mostrarsi debole e vulnerabile. In questo caso non basta essere duri, bisogna dimostrarlo in continuazione.
Abstract: Ricardo Orozco – opere
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