Dal vuoto più puro sorge l'intero mondo manifesto. Il pensiero non è che un increspatura sulla superficie di quest'infinito oceano di vuoto, questo vasto panorama di silenzio... In questo vuoto, in questo nulla senza inizio né fine, c'è soltanto questo, solo quel che è, e nulla più. ..Quando la mente interrompe il suo chiacchericcio lo si può sentire, questo violento silenzio, questa vulcanica pace da cui tutte le cose sorgono, e a cui tutte le cose prima o poi ritornano.
Ma pensarci è perderlo, perché non potrà mai essere oggetto di conoscenza, non potrà mai essere catturato dal pensiero...
La realtà è un tutto unificato, ed il pensiero la uccide, la taglia in piccoli pezzi, la elabora secondo il passato, la trasforma in conoscenza stantia, perché il pensiero non può comprendere l'immensità, non può minimamente afferrare il grande mistero che chiamiamo vita, non riesce a tollerare il fatto che questa vita non abbia un centro (Quale parte di noi crea l'idea del centro se non la mente? Se c'è un centro ci deve essere una periferia e quindi dualità. Nell'amore, nell'unità non c'è un centro, non c'è una porta da aprire né una da chiudere).
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