LASCIATI CONDURRE
- Cristin Gioia Naldi
- 22 mar
- Tempo di lettura: 2 min

“Mio Signore, scendo con Te. Mi lascio condurre, senza resistenza, nel profondo dell’anima. Non comprendo, ma mi affido. Guidami attraverso il mio abisso, fammi vedere, sapere, sentire”.
Nei giorni scorsi abbiamo parlato di trasmutazione: di come le energie più dense possano trasformarsi in Luce, di come ogni difficoltà possa diventare un passo verso qualcosa di più alto. Se ci siamo concessi il coraggio di immergerci in questo viaggio interiore - che non ha fretta, che si dipana nel tempo con la grazia di un fiore che sboccia-significa che stiamo accogliendo il risveglio.
Risvegliarsi è un atto di amore verso noi stessi. È avere la dolcezza di aprire gli occhi senza paura, di osservare con tenerezza ciò che eravamo e ciò che possiamo diventare. È lasciar andare ciò che ci appesantisce, sciogliere le rigidità, liberare le ombre con la stessa cura con cui si accarezza una ferita. Spogliarci dei veli che la vita ci ha cucito addosso e ritrovare la nostra essenza più autentica, quella che ha sempre brillato sotto la polvere del tempo.
Tornare alla materia prima significa abbracciare la nostra origine con gratitudine, per poi ricostruirci con consapevolezza e bellezza. Significa scegliere, ogni giorno, di crescere con amore, di superare le illusioni e riconoscere la Luce che abita in noi.
Se dentro di noi è nato anche solo un germoglio di questa trasformazione, allora siamo già sulla via del risveglio. È un percorso intimo, sacro, un ritorno a casa dentro noi stessi. Qui, nel cuore del nostro essere, si apre un orizzonte infinito, uno spazio di pace e di purezza ritrovata.
Apriamo le finestre della nostra anima, lasciamo che il Soffio della Vita ci attraversi, senza resistenze, senza timori. Perché per accogliere, dobbiamo prima imparare a lasciare andare. Per ricevere, dobbiamo prima donare.
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