ENERGIE DI SETTEMBRE
- Cristin Gioia Naldi
- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 8 ore fa

Settembre, mese 9 in un anno 9.
Un tempo di chiusura, ma anche di svelamento.
La somma ci porta al numero 18, la Luna, arcano delle emozioni profonde, quelle che non sempre si riescono a spiegare o razionalizzare. Porta con sé un invito a fermarsi e ad ascoltare i segnali. Ombre, ricordi, movimenti interiori, memorie antiche.
È come se ci sedessimo un momento, voltandoci a osservare il sentiero percorso, per comprendere dove abbiamo camminato, e perché.
Settembre può smuovere molte emozioni, anche quelle che avevamo sepolto con cura. Potremmo avvertire nostalgia, sentirci più vulnerabili, più fragili.
È il passato che torna, non per pesare sulle spalle, ma per chiedere di essere guardato con occhi nuovi.
Tutto ciò che non viene visto o chiuso si ripresenterà per il prossimo ciclo di 9 anni.
Per questo è importante lasciar andare ora ciò che non è più in risonanza con ciò che siamo diventati, senza colpe né rancori, non abbiamo bisogno di combattere, ma di rimanere connessi alla realtà.
Non è il momento di fare finta di niente, né di fingere o trattenere ma di perdonare e perdonarci. Lasciamo uscire ciò che è rimasto incastrato dentro per troppo tempo perché nella verità c’è sempre una forma di forza discreta, ma stabile.
Potrebbero affiorare memorie taciute, segreti, frammenti familiari che abbiamo solo intuito.
Diamo voce a ciò che è rimasto in silenzio, anche se ci costa fatica, se è scomodo o se ci fa paura.
È il momento in cui qualcosa dentro di noi si risveglia e chiede di rispondere a chi siamo davvero, senza più girarci attorno.
Non siamo solo ciò che abbiamo vissuto, siamo ciò che scegliamo di diventare.
In prima linea, vibra anche il numero 2, l’energia dell’ascolto profondo, dell’introspezione, della comprensione e della condivisione.
Ci invita a stare, a sentire, a non reagire subito per riempire un vuoto, ma a osservare.
Settembre ci chiede presenza e pazienza.
Ci suggerisce di non farci ingannare dalle nebbie delle emozioni, di non fuggire, chiuderci o distrarci, ma di rimanere, con i piedi ben piantati a terra, e il cuore che fa il suo lavoro.
Permettiamoci di sentire tutto, anche quello che non comprendiamo ancora.
Il rischio non è sentire troppo ma smettere di sentire.
🌿 Cosa FARE
Ritagliati tempo per ascoltarti davvero,
anche 5 minuti al giorno in silenzio.
Accogli le emozioni che arrivano, senza giudicarle. Non devi capirle subito, solo permettere loro di emergere.
Esprimi ciò che senti. Scrivi, parla, crea, non lasciare che resti bloccato dentro.
Affronta le verità che bussano, anche se scomode, anche se ti tolgono certezze. Sono chiavi per la liberazione.
Fai ordine: dentro e fuori. Una stanza riordinata può riflettere uno spazio mentale più chiaro. Vale anche per relazioni, pensieri, abitudini.
Concediti di chiudere un ciclo con consapevolezza. Non tutto ciò che finisce è una perdita.
Frequenta persone con cui puoi essere autentico. La connessione vera è nutriente in tempi di trasformazione.
Rimani connesso al corpo. Cammina, respira, stai nella natura, ti aiuta a non perderti nei pensieri.
🚫 Cosa EVITARE
Fingere che vada tutto bene quando non lo è. Non serve essere forti a tutti i costi. La fragilità è umana.
Trattenere emozioni per paura di essere “troppo”. Nessuna emozione è sbagliata e il
non sentirla che crea blocchi.
Cercare distrazioni per non sentire, lavoro, relazioni… Se ti accorgi che ti stai anestetizzando, fermati un momento.
Ripetere vecchi schemi solo perché famigliari, se senti che qualcosa è stretto, che non ti appartiene più, non ignorarlo.
Isolarti completamente. Stare da soli può essere utile, ma chiudersi al mondo ti allontana dalla realtà.
Agire impulsivamente sotto l’effetto di emozioni intense. Lascia decantare. Poi scegli. Il tempo è un alleato.
Cercare risposte solo fuori da te. Ascolta, leggi, confrontati… ma poi torna a sentire cosa risuona davvero dentro.
🌕 Affermazioni per Settembre
Lascio andare ciò che non mi appartiene più, con rispetto e gratitudine.
Mi concedo il diritto di sentire tutto, senza giudicarmi.
La mia verità merita voce, spazio, e ascolto.
Ogni emozione che emerge è una guida, non un nemico.
Non ho bisogno di avere tutte le risposte, ma posso restare presente mentre le cerco.
Scelgo il coraggio di guardare dentro, anche se fa paura.
Il mio passato non definisce chi sono. Posso scegliere di rinascere, ora.
Porto luce dove prima c’era confusione.
Mi radico nella realtà mentre il mio cuore si libera.
Non corro. Ascolto. Resto. E da lì, scelgo.
Sono pronto a trasformare la mia storia in consapevolezza.
Accolgo la mia sensibilità come una forza, non una debolezza.
Ogni verità che emerge mi avvicina alla mia autenticità.
Non mi isolo. Mi apro alla vita, anche quando è intensa.
Scelgo di sentire, invece di fuggire.
Cristin Gioia Naldi
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